CHE VUOLE QUESTA MUSICA, STASERA

PEPPINO GAGLIARDI
COMPOSITORI: ARMANDO TROVAJOLI; ROBERTO MUROLO & GIOVANNI ANTONIO AMENDOLA
PAESE: ITALIA
ALBUM: THE GREAT MEMORIES OF SCREEN THEMES ORIGINAL SOUNDTRACK & THE OTHERS
ETICHETTA: SEVEN SEAS MUSIC
GENERE: SOUNDTRACK
ANNO: 1989
 
         Peppino Gagliardi (nato il 25 maggio 1940) è un cantante italiano.
            Gagliardi è nato a Napoli. Il suo primo successo in Italia risale al 1963 con "T'amo e t'amerò". Nel 1970, ebbe un altro grande successo con la canzone, Settembre, e altri successi seguirono nei primi anni '70.
          Ottiene due secondi piazzamenti al Festival di Sanremo: nel 1972 con "Come le viole" e nel 1972 con "Come un ragazzino". La sua musica ha perso popolarità negli anni '80 e '90. La sua ultima partecipazione al Festival di Sanremo è stata "L'alba" nel 1993.
           Una delle sue canzoni, "Che vuole questa musica stasera", fa parte della colonna sonora originale di Scent of a Woman di Dino Risi, The Man from UNCLE di Guy Ritchie e The Ruthless di Renato De Maria. La canzone è stata utilizzata anche in un episodio della stagione 2 della serie belga Professor T.
Che vuole questa musica,
Stasera,
Che mi riporta un poco
Del passato
La luna ci teneva
Compagnia,
Io ti sentivo mia, soltanto mia.
Soltanto mia!
 
Vorrei tenerti qui
Vicino a me
Adesso che fra noi
Non c'e' piu' nulla
Vorrei sentire ancor
Le tue parole,
Quelle parole che
Non sento più.
 
Il mondo intorno a noi
Non esisteva
Per la felicità
Che tu mi davi
Che me ne faccio ormai
Di tutti i giorni miei
Se nei miei giorni
Non ci sei più tu
 
Che vuole questa musica,
Stasera,
Che mi riporta un poco
Del passato
Che mi riporta
Un poco del tuo amore,
Che mi riporta
Un poco di te
 
Che me ne faccio ormai
Di tutti i giorni miei
Se nei miei giorni
Non ci sei piu' tu
Che vuole questa musica,
Stasera,
Che mi riporta un poco
Del passato
 
Che mi riporta
Un poco del tuo amore,
Che mi riporta
Un poco di te
Un poco di te! 

MOTIVO D'AMORE

PINO DONAGGIO
COMPOSITORE: PINO DONAGGIO
CONCURSE: SAN REMO 1964
PAESE: ITALIA
ALBUM: MOTIVO D’AMORE
ETICHETTA: COLUMBIA RECRDS
GENERE: POP
ANNO: 1964
 
          Giuseppe "Pino" Donaggio (Burano, 24 novembre 1941) è un cantautore e compositore italiano.
          Come cantautore, il suo brano più noto, Io che non vivo (senza te) ha venduto - nelle varie versioni e cover - oltre 80 milioni di copie in tutto il mondo. Come compositore di colonne sonore ha collaborato, tra gli altri, con registi come Brian De Palma (nel cui lungo sodalizio ha musicato ben sette film, tra i quali Omicidio a Luci Rosse, Carrie, lo sguardo di Satana e Vestito per uccidere), Dario Argento e Pupi Avati.
          Cresce in una famiglia di musicisti (il padre Italo aveva collaborato anche com Sergio Endrigo agli albori della sua carriera) e a dieci anni comincia a studiare il violino, prima al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia e poi al Giuseppe Verdi di Milano, dove collabora anche con il maestro Claudio Abbado, che lo vuole nell'orchestra "I Solisti di Milano". È presente fra i primi violini al primo concerto de "I Solisti Veneti" diretti da Claudio Scimone all'Olimpico di Vicenza nel 1959 e ha collaborato con "I Solisti" fino al debutto a Sanremo. Nella seconda metà degli anni cinquanta scrive brani per altri cantanti, ma nel 1959 scopre il rock and roll e incide i primi dischi. Debutta al Festival di Sanremo 1961 con Come sinfonia, un brano classicheggiante che rivela i suoi trascorsi di conservatorio, arrangiato e diretto da Angelo Giacomazzi e rieseguito da Teddy Reno. Come sinfonia ottiene un notevole successo discografico, arrivando primo in classifica per tre settimane ed è poi inciso anche da Mina; non mancano tuttavia nel suo primo repertorio motivi più semplici, come Pera matura e Il cane di stoffa.
          Torna a Sanremo nel 1963 e ottiene il terzo posto con Giovane giovane, un twist eseguito in coppia con Cocky Mazzetti che arriva in prima posizione per due settimane. Questa canzone dà anche il nome al gruppo che lo accompagna dal vivo e su disco, appunto i Giovani Giovani, composti da Sandro Orlandini alla batteria, Armando De Cillis al basso, Alberto Bandel al pianoforte (poi sostituito da Gianni De Sabbata) e Nico Lo Muto alla chitarra. Ancora un pezzo intimista nel Festival di Sanremo 1964(Motivo d'amore), per arrivare all'edizione successiva con quello che sarà il suo maggiore successo, Io che non vivo (senza te) che arriva prima in classifica per tre settimane.
      La canzone viene presentata in seconda esecuzione da Jody Miller, ma un'altra cantante presente alla stessa edizione del Festival, Dusty Springfield, decide di farla sua e di inciderla una volta tornata a Londra. Nella sua versione in lingua inglese, intitolata You Don't Have to Say You Love Me, il brano fa il giro del mondo entrando nelle classifiche di vendita di moltissimi paesi. Numerosi artisti di fama internazionale, tra cui Elvis Presley, vorranno includerla nel loro repertorio, tanto che You Don't Have to Say You Love Me è divenuta con gli anni un classico di tutti i tempi. Dopo altre partecipazioni a Sanremo (Una casa in cima al mondo, Io per amore, Le solite cose), a "Un disco per l'estate" (Quando è sera nel 1964, Pensa solo a me nel 1965, Svegliati amore nel 1966, Un brivido di freddo nel 1967 e Il sole della notte nel 1968), al Festival delle Rose (Gianni) e a "Canzonissima", il suo successo commerciale come cantante comincia a declinare.
        Scaduto il contratto con la Columbia, casa discografica con cui aveva esordito, firma con la Carosello che tenta il rilancio attraverso nuove partecipazioni a Sanremo (Che effetto mi fa, 1970, L'ultimo romantico, 1971, Ci sono giorni, 1972). Nel 1976 si avvicina alla canzone "impegnata", pubblicando per la Produttori Associati l'album Certe volte..., che vede all'armonica la collaborazione del giovane cantautore veronese Massimo Bubola, che firma anche il testo di Naturale, e alla batteria Tullio De Piscopo. Una canzone di questo disco, Mario, diventerà molto nota tre anni dopo nell'interpretazione di Enzo Jannacci.
Io ti ringrazio
Perché te ne vai,
Hai capito che il nostro amore
É finito come tanti.
Io ti ringrazio
Perché te ne vai
Come il giorno scompari nel buio
Per staccarti da me.
 
Peró ricorda,
Ovunque andrai,
Che no, non dimenticheró
La gioia che tu mi hai dato
In giorni e giorni vissuti assieme
E ricorda che i nostri profili
Vagano insieme nel cielo
Seguiti da questa musica
Che li accompagnerá per sempre
 
La la la la
La la la la la la
 
É la cosa che resta di noi:
Un motivo d'amor!
 
La la la la
La la la la la la
 
É un motivo d'amor! 

LAST CONCERT

BGKO BARCELONA GIPSY BALKAN ORCHESTRA & SANDRA SANTIAGO
COMPOSITOR: DAVID CAMPBELL
PAIS: INTERNACIONAL
¿CÓMO?: EN VIVO EN APOLO 2019
ALBUM: BGKO BARCELONA GIPSY BALKAN ORCHESTRA SANDRA SANTIAGO LAST CONCERT
DISCOGRÁFICA: SATELITE K
GÉNERO: JAZZ
AÑO: 2019
 
          Barcelona Gipsy Klezmer Orchestra (BGKO) es una banda creada en 2012 en Barcelona, España. La banda se basa en muchas influencias musicales, incluida la música Klezmer, Jazz Manouche y música Roma. BGKO también explora los sonidos de algunas regiones de Europa del Este y se inspira en la música de las regiones de América del Sur, España y Oriente Medio.
En 2015 la banda cambia su nombre en Barcelona Gipsy balKan Orchestra , manteniendo BGKO como acrónimo.
          BARCELONA GIPSY BALKAN ORCHESTRA (BGKO) es una formación internacional que ha despertado un gran interés en Barcelona y otros países europeos a través de sus memorables actuaciones. BGKO interpreta la música tradicional de los Balcanes, Gitanos y Judíos de Europa del Este con un enfoque original y gran pasión mientras explora constantemente sus raíces.
            El sonido contemporáneo, único y particular de la Barcelona Gipsy Balkan Orchestra proviene de la incansable y apasionada exploración de las maderas y sabores de las tradiciones klezmer y romaní y la música balcánica. La música balcánica, percibida como un conjunto de tradiciones musicales y una cultura multiétnica, trasciende sus fronteras geográficas y además se nutre de todas aquellas tradiciones históricas que convivieron en esta tierra a lo largo de los siglos: askenazi, judía y sefardía, gitana, otomana, Árabes ...
          BGKO está formado por Sandra Sangiao (voz, Cataluña), Mattia Schirosa (acordeón, Italia), Ivan Kovacevic (contrabajo, Serbia), Julien Chanal (guitarra, Francia) y Stelios Togias (percusión, Grecia) y Oleksandr Sora (violín , Ucrania), que se reunieron en Barcelona en las “legendarias” jams que exploraban e investigaban estos estilos musicales. Estos curiosos músicos siempre se han distinguido por la pasión y originalidad en la que interpretan la música balcánica y, al mismo tiempo, aportan un enfoque moderno.

ARANJUEZ, MON AMOUR

RICHARD ANTHONY
COMPOSITEUR: RICHARD ANTHONY
PAYS: FRANCE
ALBUM: ARANJUEZ MON AMOUR
RECORD: PARLOPHONE
GENRE: BLUES
ANNÉE: 1967
 
         Richard Anthony, né Ricardo Anthony Btesh(13 Janvier 1938-19 Avril 2015), était un Français pop chanteur, né en Egypte, qui a eu son plus grand succès dans les années 1960 et 1970.
           Il est né au Caire, em Égypte, dans une famille d'éminents industriels et diplomates. Enfant, il a vécu en Égypte et en Argentine, et a étudié au Brighton College en Angleterre. A partir de 1951, il étudie au lycée Janson-de-Sailly et s'installe à Paris. Il a commencé à étudier le droit, mais après la mort subite de son père en 1956, il est devenu vendeur à domicile pour aider sa famille. Il a également commencé à jouer du saxophone dans les boîtes de nuit parisiennes.
            En 1958, Richard Anthony, il a fait ses premiers enregistrements en tant que chanteur, l'enregistrement d'abord la langue française versions américaine pop hits. Celles-ci comprenaient "Tu m'étais destinée" ("Tu es mon destin"), "Ma Peggy Sue" et "Nouvelle vague" ("Trois chats cool") qui connurent un succès en France. Au début des années 1960, est devenu l'un des plus grandes stars pop français, avec d'autres tubes dont «Let Twist Encore une fois», «C'est ma fête » («Il est ma partie») et « Et J'entends siffler le train» ("500 Miles").en Angleterre, et atteint les charts britanniques avec les chansons en anglais "Walking Alone" (# 37, 1963) et "If I Loved You" (# 18, 1964). Une de ses chansons, "I Don't Know What To Do" arrangée par Ivor Raymonde, a été libérée aux États-Unis en 1965 par Motown Records sur l'étiquette VIP, faisant d'Anthony le premier artiste européen à apparaître pour cette compagnie.
       Il enregistre le "Ruby Tuesday" des Rolling Stones sous le nom de "Fille sauvage" en 1966, et sa chanson "Aranjuez mon amour", basée sur le Concierto de Aranjuez de Joaquín Rodrigo, devient l'un de ses plus grands succès internationaux en 1967. Il reste populaire en France, ayant l'un de ses plus grands succès en 1974 avec "Amoureux de ma femme", qui était une reprise d'une chanson italienne à l'origine, Caterina Caselli. La plupart de ses enregistrements sont en version couverture en français. À la fin des années 1970, il s'est remarié et a déménagé à Los Angeles pendant plusieurs années. De retour en France en 1982, il continue d'enregistrer, de se produire et d'apparaître dans des émissions de télévision,Il faut croire aux étoiles. Au cours de sa carrière, ses ventes totales de disques ont été estimées à au moins 60 millions.
             Il est décédé en 2015, à l'âge de 77 ans
Mon amour, sur l'eau des fontaines, mon amour
Ou le vent les amènent, mon amour
Le soir tombé, qu'on voit flotté
Des pétales de roses
 
Mon amour et des murs se gercent mon amour
Au soleil au vent à l'averse et aux années qui vont passant
Depuis le matin de mai qu'ils sont vênus
Et quand chantant, soudain ils ont écrit sur les murs du bout de leur fusil
De bien étranges choses
 
Mon amour, le rosier suit les traces, mon amour
Sur le mur et enlace, mon amour
Leurs noms gravés et chaque été
D'un beau rouge sont les roses
 
Mon amour, sèche les fontaines, mon amour
Au soleil au vent de la plaine et aux années qui vont passant
Depuis le matin de mai qu'il sont vênus
La fleur au cœur, les pieds nus, le pas lent
Et les yeux éclairés d'un étrange sourire
 
Et sur ce mur lorsque le soir descend
On croirait voir des taches de sang
Ce ne sont que des roses
Aranjuez, mon amour.