PINO DONAGGIO - MOTIVO D'AMORE

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MOTIVO D'AMORE

PINO DONAGGIO
COMPOSITORE: PINO DONAGGIO
CONCURSE: SAN REMO 1964
PAESE: ITALIA
ALBUM: MOTIVO D’AMORE
ETICHETTA: COLUMBIA RECRDS
GENERE: POP
ANNO: 1964
 
          Giuseppe "Pino" Donaggio (Burano, 24 novembre 1941) è un cantautore e compositore italiano.
          Come cantautore, il suo brano più noto, Io che non vivo (senza te) ha venduto - nelle varie versioni e cover - oltre 80 milioni di copie in tutto il mondo. Come compositore di colonne sonore ha collaborato, tra gli altri, con registi come Brian De Palma (nel cui lungo sodalizio ha musicato ben sette film, tra i quali Omicidio a Luci Rosse, Carrie, lo sguardo di Satana e Vestito per uccidere), Dario Argento e Pupi Avati.
          Cresce in una famiglia di musicisti (il padre Italo aveva collaborato anche com Sergio Endrigo agli albori della sua carriera) e a dieci anni comincia a studiare il violino, prima al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia e poi al Giuseppe Verdi di Milano, dove collabora anche con il maestro Claudio Abbado, che lo vuole nell'orchestra "I Solisti di Milano". È presente fra i primi violini al primo concerto de "I Solisti Veneti" diretti da Claudio Scimone all'Olimpico di Vicenza nel 1959 e ha collaborato con "I Solisti" fino al debutto a Sanremo. Nella seconda metà degli anni cinquanta scrive brani per altri cantanti, ma nel 1959 scopre il rock and roll e incide i primi dischi. Debutta al Festival di Sanremo 1961 con Come sinfonia, un brano classicheggiante che rivela i suoi trascorsi di conservatorio, arrangiato e diretto da Angelo Giacomazzi e rieseguito da Teddy Reno. Come sinfonia ottiene un notevole successo discografico, arrivando primo in classifica per tre settimane ed è poi inciso anche da Mina; non mancano tuttavia nel suo primo repertorio motivi più semplici, come Pera matura e Il cane di stoffa.
          Torna a Sanremo nel 1963 e ottiene il terzo posto con Giovane giovane, un twist eseguito in coppia con Cocky Mazzetti che arriva in prima posizione per due settimane. Questa canzone dà anche il nome al gruppo che lo accompagna dal vivo e su disco, appunto i Giovani Giovani, composti da Sandro Orlandini alla batteria, Armando De Cillis al basso, Alberto Bandel al pianoforte (poi sostituito da Gianni De Sabbata) e Nico Lo Muto alla chitarra. Ancora un pezzo intimista nel Festival di Sanremo 1964(Motivo d'amore), per arrivare all'edizione successiva con quello che sarà il suo maggiore successo, Io che non vivo (senza te) che arriva prima in classifica per tre settimane.
      La canzone viene presentata in seconda esecuzione da Jody Miller, ma un'altra cantante presente alla stessa edizione del Festival, Dusty Springfield, decide di farla sua e di inciderla una volta tornata a Londra. Nella sua versione in lingua inglese, intitolata You Don't Have to Say You Love Me, il brano fa il giro del mondo entrando nelle classifiche di vendita di moltissimi paesi. Numerosi artisti di fama internazionale, tra cui Elvis Presley, vorranno includerla nel loro repertorio, tanto che You Don't Have to Say You Love Me è divenuta con gli anni un classico di tutti i tempi. Dopo altre partecipazioni a Sanremo (Una casa in cima al mondo, Io per amore, Le solite cose), a "Un disco per l'estate" (Quando è sera nel 1964, Pensa solo a me nel 1965, Svegliati amore nel 1966, Un brivido di freddo nel 1967 e Il sole della notte nel 1968), al Festival delle Rose (Gianni) e a "Canzonissima", il suo successo commerciale come cantante comincia a declinare.
        Scaduto il contratto con la Columbia, casa discografica con cui aveva esordito, firma con la Carosello che tenta il rilancio attraverso nuove partecipazioni a Sanremo (Che effetto mi fa, 1970, L'ultimo romantico, 1971, Ci sono giorni, 1972). Nel 1976 si avvicina alla canzone "impegnata", pubblicando per la Produttori Associati l'album Certe volte..., che vede all'armonica la collaborazione del giovane cantautore veronese Massimo Bubola, che firma anche il testo di Naturale, e alla batteria Tullio De Piscopo. Una canzone di questo disco, Mario, diventerà molto nota tre anni dopo nell'interpretazione di Enzo Jannacci.
Io ti ringrazio
Perché te ne vai,
Hai capito che il nostro amore
É finito come tanti.
Io ti ringrazio
Perché te ne vai
Come il giorno scompari nel buio
Per staccarti da me.
 
Peró ricorda,
Ovunque andrai,
Che no, non dimenticheró
La gioia che tu mi hai dato
In giorni e giorni vissuti assieme
E ricorda che i nostri profili
Vagano insieme nel cielo
Seguiti da questa musica
Che li accompagnerá per sempre
 
La la la la
La la la la la la
 
É la cosa che resta di noi:
Un motivo d'amor!
 
La la la la
La la la la la la
 
É un motivo d'amor! 

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